CASTELFRANCO EMILIA IL PAESE CHE NON C'è

PARLIAMO DI CASTELFRANCO EMILIA CHE È  IL QUINTO COMUNE PER NUMERO DI ABITANTI DELLA PROVINCIA DI MODENA E IL SESTO PER TERRITORIO, CON I SUOI 102,51 CHILOMETRI QUADRATI; UNA AMPIA DIMENSIONE CHE SI DEVE ALL'ACCORPAMENTO NEL 1861 DI PIUMAZZO, FINO A QUEL MOMENTO COMUNE A SÉ STANTE.

ANCHE SE NON MANCANO, SCARSE PER LA VERITÀ, TRACCE DI ANTICHI INSEDIAMENTI QUESTO COMUNE NASCE NEL 1227 QUANDO UBERTO VISCONTI, PODESTÀ DEL COMUNE DI BOLOGNA, DECIDE DI COSTRUIRE UN INSEDIAMENTO FORTIFICATO PER DIFENDERSI DAI CONFINANTI VICINI MODENESI.

AL CASTELLO VIENE DATO IL NOME DI "FRANCO", CIOÈ LIBERO, PER INDICARE L'ESENZIONE VENTICINQUENNALE DA OGNI TASSA, CONCESSA AI SUOI ABITANTI PER FAVORIRE IL POPOLAMENTO DEL BORGO.

PAPA URBANO VIII DECIDE NEL 1626 DI COSTRUIRE UN FORTE SUL CONFINE PRESSO LA VIA EMILIA. IL GRANDE E BEN MUNITO FORTILIZIO, CHIAMATO IN ONORE DEL PAPA FORTE URBANO, È COMPLETATO NEL 1634. LE MURA DI CASTELFRANCO VENGONO ABBATTUTE, E I MATTONI UTILIZZATI PER LA COSTRUZIONE DELLA FORTEZZA.

NEL 1805 NAPOLEONE FECE SALTARE LE FORTIFICAZIONI DEL FORTE URBANO, CHE PERSE COSÌ LA SUA FUNZIONE MILITARE E FU TRASFORMATO IN CARCERE.

AD ECONOMIA PREVALENTEMENTE AGRICOLA, CASTELFRANCO, VIVACCHIA SENZA PARTICOLARI EPISODI DEGNI DI NOTA.

CON L’UNITÀ D’ITALIA SI EFFETTUA IL CENSIMENTO DELLA POPOLAZIONE CHE RIVELA CHE NEL COMUNE RISIEDONO QUASI 12.000 ABITANTI; SIAMO NEL 1861...

NEL 1929 IL COMUNE VIENE TRASFERITO DALLA PROVINCIA DI BOLOGNA A QUELLA DI MODENA, PROVVEDIMENTO CHE NON PIACQUE AI CITTADINI CASTELFRANCHESI  AL DI LÀ DEI BRONTOLII, NON SUCCEDE NIENTE. IL CENSIMENTO DEL 1931 INDICA CHE NEL TERRITORIO COMUNALE VIVONO QUASI 19.000 ABITANTI, MA BISOGNERÀ ASPETTARE IL 1932 PER LA NASCITA DELLA PRIMA (E TUTT’ORA UNICA) SCUOLA MEDIA SUPERIORE, L'ATTUALE
ISTITUTO AGRARIO SPALLANZANI.

SUCCESSIVAMENTE ALLA FINE DEL SECONDO CONFLITTO MONDIALE, CASTELFRANCO ENTRÒ A FAR PARTE DI QUELLO CHE FU CHIAMATO "TRIANGOLO DELLA MORTE" E CHE AVEVA COME VERTICI LE ZONE DI CASTELFRANCO EMILIA E LE SUE FRAZIONI MANZOLINO E PIUMAZZO: QUESTI LUOGHI FURONO INFATTI MACCHIATI DAL SANGUE DI MOLTI ESPONENTI EX FASCISTI, MA ANCHE SACERDOTI, O SEMPLICI BORGHESI INVISI AI PARTIGIANI COMUNISTI ASSASSINATI DA QUESTI ULTIMI CHE, NON POTENDO GODERE DELL’AMNISTIA DI TOGLIATTI, FUGGIRONO OLTRE LA CORTINA DI FERRO.

NEL COMUNE DI CASTELFRANCO È SITUATA VILLA SORRA,

EDIFICATA NEI PRIMI ANNI DEL SETTECENTO. NOTEVOLE IL GIARDINO DELLA VILLA, ORGANIZZATO IN PARTE SUL MODELLO INGLESE DEL PARCO ROMANTICO, RACCHIUDENTE AL SUO INTERNO ARCHITETTURE NEO-GOTICHE.

NEL TERRITORIO COMUNALE È NOTEVOLISSIMO IL CASTELLO DI PANZANO, DI ANTICHE ORIGINI, RIEDIFICATO DA MONSIGNOR INNOCENZO MALVASIA SUL FINIRE DEL '500, FU ARRICCHITO NEL CORSO DEL '600, NELLA TORRE CENTRALE, DI UN PICCOLO OSSERVATORIO ASTRONOMICO (NON PIÙ ESISTENTE), VOLUTO DAL MARCHESE CORNELIO MALVASIA; SULL'ARCO DI INGRESSO, NEL FRONTE MERIDIONALE, SI ERGE UN TORRIONE NEL QUALE IL MARCHESE BERNARDINO MALVASIA INSTALLÒ NEL SEICENTO UN PICCOLO OSSERVATORIO ASTRONOMICO.

LA POPOLAZIONE RESTA STABILE TANTO CHE ANCORA NEL 1991 (SESSANT’ANNI DOPO IL CENSIMENTO DEL 1931) I RESIDENTI ERANO CIRCA 20.000.

NEL TERZO MILLENNIO, IL PAESE REGISTRA UN VERO BOOM DI ABITANTI TANTO CHE ATTUALMENTE  HA 32.703 ABITANTI; QUEST’INCREMENTO È DOVUTO ALLA MASSICCIA IMMIGRAZIONE ANCHE DI STRANIERI, MA SOPRATTUTTO DI CITTADINI PROVENIENTI DA MODENA O BOLOGNA, MA LA CITTÀ, SEMBRA IGNORARE QUESTO ENORME INCREMENTO.

VA ANCHE NOTATO UNA SECONDA CURIOSITÀ, COSTITUITA DAL FATTO CHE, STORICAMENTE, IL CAPOLUOGO HA SEMPRE AVUTO UN NUMERO DI ABITANTI INFERIORE O PARI A QUELLI RESIDENTI  NELLE FRAZIONI O IN CASE SPARSE; MA QUESTA  TENDENZA È STATA MODIFICATA SOLO NEGLI ULTIMI 15ANNI.

A DIFFERENZA DI GRAN PARTE DELLA PROVINCIA DI MODENA, L’ECONOMIA È RIMASTA PREVALENTEMENTE AGRICOLA ANCHE SE NON MANCA UNA IMPORTANTE PRESENZA DI AZIENDE ARTIGIANE, COMMERCIALI E DI SERVIZI.

POSTA IN UNA POSIZIONE GEOGRAFICA DI GRANDE RILIEVO (VISTO CHE È A 13 CHILOMETRI DA MODENA E 17 DA BOLOGNA  CHE, ASSIEME ALLE LORO PROVINCIE, RAPPRESENTANO QUASI LA METÀ DELL'INTERA POPOLAZIONE EMILIANO ROMAGNOLA, NON HA MAI SFRUTTATO QUESTA ENORME OPPORTUNITÀ SE NON PER DIVENTARE UN... DORMITORIO DI CITTADINI CHE VIVONO E LAVORANO ALTROVE!

CAUSA PRIMA DI TUTTO CIÒ, UNA PESSIMA VIABILITÀ E UNA SOLIDA MANCANZA DI UNA POLITICA DI QUALCHE VALORE RELATIVA ALLA MOBILITÀ.

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE ATTUALE, SPESSO, CITA I 215 CHILOMETRI DI STRADE COMUNALI COME CAUSA DELLE DIFFICOLTÀ DI INTERVENIRE ANCORA SULLA VIABILITÀ, MA LA REALTÀ È CHE QUESTE STRADE, SONO SPESSO E VOLENTIERI, STRETTE, PERICOLOSE, TORTUOSE E DISSESTATE... STRADE DI CAMPAGNA.

IN QUANTO A PERICOLOSITÀ, NON È CHE LE STRADE PROVINCIALI E STATALI STIANO COMBINATE MOLTO MEGLIO, COME TESTIMONIA QUESTA FOTO CHE REGISTRA UN RECENTISSIMO INCIDENTE PROVOCATO DAL FATTO CHE IL MEZZO PESANTE HA MESSO UNA RUOTA FUORI DALLA STRETTISSIMA CARREGGIATA CON IL RISULTATO CHE POTETE VEDERE

E SENZA PARLARE DEL “CALVARIO” CHE SI CHIAMA VIA EMILIA O MEGLIO STATALE 9.

È DIFFICILE COMPRENDERE LA LOGICA CON LA QUALE VIENE GESTITA QUESTA RETE STRADALE I CUI DIFETTI E LA CUI INSUFFICIENZA È TALMENTE PALESE DA NON NECESSITARE DI MOLTE PAROLE.

RIMANE SORPRENDENTE, PERÒ, COSTATARE CHE -AD ESEMPIO- LA SOLUZIONE AL PROBLEMA DI UNA CURVA MOLTO PERICOLOSA CHE NECESSITA DI ESSERE RADDRIZZATA, SI RISOLVA ….IMPONENDO UN LIMITE DI VELOCITÀ A 50 KM/H, LIMITE CHE ORMAI È IMPOSTO IN TUTTA LA TRATTA VERSO MODENA.

NON È CHE SIANO MANCATE LE PROMESSE DI UN NUOVO COLLEGAMENTO VIARIO CON MODENA; E SONO STATI ESIBITI (MA SOLAMENTE NELLE ULTIME DUE CAMPAGNE ELETTORALI) ANCHE DEI TRACCIATI CHE LASCIAVANO INTENDERE UN INTERVENTO RISOLUTIVO IMMINENTE.

MA, SI SA, PASSATE LE ELEZIONI …..E L’ATTUALE SINDACO NON PIÙ TARDI DI QUALCHE SETTIMANA FA DICHIARAVA AD UN GIORNALE LOCALE “TENGO MOLTO AL TEMA DELLA VIABILITÀ, IN PARTICOLARE A QUELLA DI COLLEGAMENTO CON ALTRI TERRITORI, MA È TUTTO FERMO!”

ED ANCORA:

“MI RIFERISCO IN PARTICOLARE ALL’ARTERIA CHE DOVREBBE UNIRE LA NOSTRA TANGENZIALE CON IL CASELLO DI MODENA SUD.. COSÌ COME SERVIREBBERO STRADE ALTERNATIVE ALLA VIA EMILIA PER RAGGIUNGERE MODENA…..MA DOVE TROVIAMO I SOLDI?”

SCONFORTANTE, VERO?

MA I SOLDI PER COSTRUIRE INUTILI E DESERTE CICLABILI IN CAMPAGNA, SI SONO TROVATI, COSI COME QUELLI PER COSTRUIRE SOTTOPASSI DEFINITI DAGLI ABITANTI CON SIMPATICI EPITETI TIPO “PONTE DELLA MORTE” ECC.

QUELLO CHE NON FINISCE MAI DI SORPRENDERE, SOPRATTUTTO AD UN OSSERVATORE ESTERNO CHE CAPITA QUI, È CHE LE COSE CHE ACCADONO,  PROBLEMI EVIDENTI, PASSANO TRANQUILLAMENTE SCIVOLANDO COME ACQUA SUI SASSI SULL’APPARENTE INDIFFERENZA GENERALE.

C’È UN PROBLEMA DI STRADE?

BEH! GLI ALTRI STANNO COMBINATI PEGGIO

C’È UN PROBLEMA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE?

BEH QUALCOSA SI FARÀ

C’È UN PROBLEMA DI SALUTE PUBBLICA?

BEH! PERÒ HANNO FATTO LA CASA DELLA SALUTE

C’È UN PROBLEMA DI QUALITÀ DELLE ACQUE, COME TESTIMONIANO LE FOTO CHE STATE VEDENDO?

FOTO 18, 19, 20, 21, 22 E 23

C’È UN PROBLEMA DI RIFIUTI?

BEH! CI SONO INCIVILI CHE VENGONO DA FUORI

FOTO 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30

C’È UN PROBLEMA DI SALUBRITÀ DELL’ARIA?

BEH! MA È COSÌ DAPPERTUTTO

FOTO 31

SCUSATE L’INCISO: NON È MALE IL PLURALE DI TERMO, TERMI….. ANCHE L’ITALIANO, DA QUESTE PARTI ZOPPICA….

C’È UN PROBLEMA DI CRIMINALITÀ, TANTO CHE LA STAZIONE DEI CARABINIERI È DIVENTATA UNA TENENZA?

BEH! SIAMO DIVENTATI UNA CITTÀ!

C’È UN PROBLEMA DI DEGRADO DELLA STAZIONE?

BEH! BEH! BEH!

Un anziano di 78 anni è morto annegato a Castelfranco Emilia, nel modenese, dopo aver tentato di guadare con la propria auto un sottopassaggio allagato da due mesi in via San Donnino. Per l’automobilista che è rimasto intrappolato nell’abitacolo e nell’acqua, non c’è stato nulla da fare. Inutile, infatti, l’intervento dei vigili del fuoco e dei soccorritori del 118.

Il sottopasso era inagibile dallo scorso febbraio, in seguito all’intasamento di un canale di scolo su cui ci sarebbe stato fino ad oggi un rimpallo di competenze per l’intervento di ripristino. Il problema irrisolto era stato segnalato agli utenti della strada con delle transenne per lo sbarramento dell’accesso che pare però siano state spostate, forse da qualche conducente di mezzi pesanti o agricoli che avrebbero guadato indenni l’accumulo d’acqua, grazie alla stazza del veicolo. Non ce l’ha fatta, invece, il 78enne che è rimasto intrappolato con la sua auto.

CASTELFRANCO. Senso civico e aiuto reciproco, due valori che si sono fortemente risvegliati ieri a Modena e nei paesi della provincia: decine e decine i piccoli infortuni, le cadute e gli incidenti. Troppi, anche per il 118 che è stato costretto ai lavori forzati. E allora se l’ambulanza non arriva, ci si deve aiutare come si può. Tra tutti i casi di persone soccorse dai passanti, ce ne è uno significativo avvenuto a Castelfranco Emilia dove un gruppo di persone, la maggior parte studenti, ha assistito un’anziana signora scivolata a causa del ghiaccio.

Erano le 8,56 quando la donna 81enne stava camminando in via Solimei. Le strade di Castelfranco, nonostante il Comune si fosse attivato per quanto possibile nello spargere il sale, erano a dir poco insidiose e in special modo i marciapiedi erano infidi e pericolosi. Ecco che allora un attimo di distrazione o magari un piede in fallo hanno causato la brutta caduta per la signora, che è rimasta a terra, senza riuscire ad alzarsi per le ferite riportate. Subito i passanti si sono prodigati nell’aiutarla, ma è stato chiaro che sarebbe servito l’intervento del 118 e così con un cellulare è partita la chiamata (erano le 9,04, ndr) alla quale, però, non c’è stata alcuna risposta.

Con il passare dei minuti, la pioggia gelida e il termometro sotto lo zero i soccorritori improvvisati, soprattutto studenti che si apprestavano ad andare a scuola, hanno cercato un modo per scaldare la signora, onde evitare conseguenze peggiori.

E allora c’è chi si è tolto la giacca e l’ha coperta, chi con l’ombrello ha cercato di tenerla asciutta e chi, a parole, ha tentato di tranquillizzarla.

Le chiamate al 118 sono state varie, così come quelle al 112, ma di aiuto nemmeno l’ombra.

«È stato qualcosa di vergognoso - racconta uno dei testimoni dell’incidente -. C’è solo da dire grazie a quei ragazzi che si sono impegnati in tutti i modi per aiutarla. E pensare che l’ospedale è a meno di un chilometro ed anche la caserma dei carabinieri non è molto distante, ma nemmeno dai militari siamo riusciti ad ottenere aiuto».

Poi i soccorsi hanno risposto e l’ambulanza del 118 è giunta in via Solimei dopo 47 minuti per prendersi cura dell’81enne e trasportarla al pronto soccorso per le cure mediche necessarie. Un’attesa lunga, dolorosa e letteralmente glaciale, ma attenuata dal senso civico e dal buon cuore di un gruppo di ragazzi che, nonostante l’età, ha saputo dare l’esempio e dimostrare cosa significhi essere cittadini veri.

 

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